fattiNOStri venerdì 12 giugno 2020 ore 09:10
Da zero a 60 diamo un voto ai nostri anni di liceo
Le sensazioni di una studentessa cresciuta al classico dove ha conosciuto la didattica a distanza che ha inciso sull'ultimo anno scolastico
FIRENZE — Se mi fosse chiesto di dover dare un voto da 0 a 60 a questi primi tre anni scolastici, devo ammettere che mi troverei abbastanza in difficoltà. Non tanto per il voto ai primi due anni che, sebbene con alcuni ostacoli e talvolta delusioni, sono andati molto bene, bensì sarebbe molto più complesso attribuire una votazione equilibrata e corretta al terzo anno di scuola superiore. Durante il primo anno al Liceo Classico non ho riscontrato particolari difficoltà: ricordo di aver fatto un vero e proprio “studio matto e disperatissimo” (forse anche esagerato) durante i miei lunghi pomeriggi e di essere poi stata ben ricompensata con ottimi risultati. Era un anno di totale novità: nuova classe, nuovi professori, nuovo ambiente. Il secondo anno è stato, se così si può dire, un po’ più noioso del primo: mancava la novità della nuova scuola, lo studio diventava sempre più pesante e talvolta anche la motivazione scolastica era meno viva. Nonostante ciò, il mio biennio è andato molto bene e sicuramente attribuirei il massimo dei voti ad entrambi gli anni.
Ora sto finendo il mio terzo anno di scuola superiore con la Didattica a Distanza. Il mio ultimo giorno di Scuola con la s maiuscola è stato il 4 Marzo, non il 10 Giugno come gli scorsi anni. La mattina mi sveglio quasi allo stesso orario di prima ma, invece di andare a scuola, mi siedo davanti allo schermo del computer per fare lezione. Abituarsi a questo tipo di lezione non è stato per niente facile: il contatto diretto e visivo è totalmente assente e la situazione generale è decisamente meno stimolante. Il vero problema di questa nuova “scuola” virtuale è la totale assenza di dialogo: è venuto meno il rapporto tra studenti, e tra studenti e professori. A parer mio la Scuola, oltre ad essere il luogo principe di cultura e apprendimento è soprattutto dialogo, confronto e scontro tra persone con caratteri e opinioni differenti. Purtroppo il Covid-19 ha interrotto anche questo.
Le risposte di noi studenti talvolta si limitano a scarsi Sì e No che creano una situazione di disagio e di imbarazzo generale. La ritualità scolastica costituita da amici, compagni di banco, fogli scritti a mano e momenti di svago ad un tratto è del tutto svanita ed è stata sostituita da una scuola virtuale molto asettica e impersonale, che ha tentato di colmare il più possibile il vuoto lasciato dalla mancanza di questa normale routine. Questa fine dell’anno a parer mio è stata abbastanza triste e malinconica. Non abbiamo avuto il famigerato ultimo giorno di scuola e abbiamo "perso" quasi 4 mesi di lezione e il contatto con le tantissime persone dell'ambiente scolastico. Sebbene a malincuore, a questo anno scolastico sono costretta a dare un voto basso, seppur ovviamente riconoscendo l’impegno di studenti e professori che hanno cercato di creare una situazione di “normalità” anche nella più totale anormalità. Voto: 30/60
Ludovica Straffi
Classe 3C, Liceo Classico “Michelangiolo”, Firenze
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