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soNOSolidale sabato 06 giugno 2020 ore 06:12

Covid, nuove tecnologie e crisi dell'istruzione

Uno studio dell’Unicef sottolinea le diseguaglianze nell'accesso alle nuove tecnologie che minacciano la distribuzione della cultura scolastica



NEW YORK — Uno studio dell’Unicef analizza le difficoltà di accesso alle nuove tecnologie che minacciano di ampliare la crisi globale dell'apprendimento: circa 1,2 miliardi di bambini in età scolare sono stati colpiti dalla chiusura delle scuole a causa della pandemia di Covid 19 e hanno dovuto confrontarsi con la realtà dell’apprendimento da remoto.

“L’accesso alle tecnologie e ai materiali necessari per continuare ad apprendere mentre le scuole sono chiuse è ampiamente diseguale. Allo stesso modo, i bambini con un sostegno limitato all'apprendimento a casa non hanno quasi nessun mezzo per sostenere la loro istruzione. Fornire una serie di strumenti di apprendimento e accelerare l'accesso a internet per ogni scuola e per ogni bambino è fondamentale", ha dichiarato il responsabile Unicef per l’Istruzione Robert Jenkins. "La crisi dell’apprendimento esisteva già prima che il Covid colpisse. Adesso ci troviamo di fronte a una crisi dell'istruzione ancora più grave e profonda".

Internet. Ultimi dati sull’accesso all’apprendimento da remoto: in 71 paesi del mondo, meno della metà della popolazione ha accesso ad internet. Nonostante questa disparità, il 73% dei governi, su 127 paesi presi in esame, utilizza piattaforme online per consentire l’istruzione mentre le scuole sono chiuse. 

Televisione. Nonostante la disparità di possesso, la televisione è il principale canale utilizzato dai governi per consentire l’istruzione a casa, con 3 governi su 4 su 127 paesi analizzati che utilizzano la televisione come risorsa per l’istruzione dei bambini. Più del 90% dei paesi in Europa e Asia Centrale utilizza la televisione come strumento per l’istruzione da remoto, nei paesi dell’Asia del Sud il 100%. In America Latina e nei Caraibi, il 77% dei paesi stanno utilizzando canali Tv nazionali per programmi di istruzione. 

Radio. La radio è la terza piattaforma più utilizzata dai governi per consentire l’istruzione mentre le scuole sono chiuse, con il 60% dei 127 paesi analizzati che la utilizzano. Possedere una radio varia ampiamente nei diversi paesi. Solo 1 famiglia su 5 in Asia del Sud ha una radio, rispetto a 3 su 4 in America Latina e nei Caraibi

SMS/Telefono Cellulare/Social Media. Oltre la metà dei paesi utilizzano SMS, telefoni cellulari o social media come sistema alternativo per l’istruzione con il 74% dei paesi analizzati in Europa e Asia Centrale che utilizzano questo metodo. 

Stampa. Circa la metà dei 127 paesi analizzati offre risorse stampate per studiare a casa; solo l'11% offre lezioni a domicilio. 

Elettricità. Ci sono ampie diseguaglianze tra le famiglie più ricche e più povere. Quasi tutte le tecnologie utilizzate per consentire l’istruzione mentre le scuole sono chiuse richiedono elettricità. 

Italia. Una recente indagine ISTAT ha messo in luce come il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet a casa, la quota raggiunge quasi un quinto nel Mezzogiorno (470 mila ragazzi). Solo il 6,1% vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per ogni componente. Inoltre, oltre un quarto delle persone vive in condizioni di sovraffollamento abitativo, la quota sale al 41,9% tra i minori.

“Si sta chiudendo l’anno scolastico in Italia, un anno segnato dall’emergenza Covid che ha messo in luce una serie di disparità e diseguaglianze a livello nazionale per i bambini e le loro famiglie nell’accesso a internet e conseguentemente alla didattica online. Nonostante gli sforzi messi in campo dalle Istituzioni per garantire la didattica a distanza, questo tipo di modalità di apprendimento rischia di lasciare indietro i bambini e gli adolescenti più vulnerabili”, ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo. “In previsione della riapertura delle scuole a settembre prossimo, è necessaria una risposta coordinata per garantire a tutti i bambini – in particolare a quelli con disabilità o in condizione di grave disagio familiare - di continuare il percorso di studi. E’ importante mettere a punto entro l’estate un piano che preveda il rientro in sicurezza dei bambini nelle aule scolastiche, garantendo omogeneità sul territorio nazionale, senza gravare troppo sui singoli Istituti scolastici”, ha concluso Samengo.

Giuseppe De Benedittis


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