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NOSport giovedì 06 ottobre 2016 ore 12:43

​Nino, il “nano” che ha sconfitto l’Osgood-Schattl

"Nano" Antonino La Gumina

Una storia sorprendente. Fin da piccolo nel vivaio del Palermo calcio, Nino vi ha percorso tutta la trafila delle giovanili finché un giorno ...



. — 30 marzo 2016. Ore 15. Inizia allo Stadio dei Pini di Viareggio la finale della Coppa Carnevale, torneo di calcio riservato alle squadre Primavera. Si affrontano la corazzata Juventus e la sorpresa Palermo, forte di un attaccante che ha già esordito in Serie A. È Antonino La Gumina: due reti lo incoronano capocannoniere del torneo e contribuiscono a fargli vincere il titolo di miglior giocatore della competizione. Certo i suoi gol non basteranno, la Juve ne segnerà uno di più e porterà a casa il torneo, ma Antonino, per tutti Nino, esce a testa altissima. Così nei giorni successivi la fama del ragazzo di Capaci cresce, tanto che molti tifosi del Palermo lo reclamano in prima squadra, per risollevarne le sorti.

La storia di questo ragazzo è sorprendente. Fin da piccolo nel vivaio rosanero, Nino vi ha percorso tutta la trafila delle giovanili finché un giorno scoprì di essere affetto dalla sindrome di Osgood-Schattler. Si trattava, purtroppo, di un problema alla tibia che ne avrebbe frenato la crescita: La Gumina a 16 anni era alto 163 centimetri. E cominciò a essere chiamato “Nano”. Ma non si scoraggia e continua a lottare per i colori rosanero. Poi ecco che cresce di venti centimetri in un estate e diventa “Nino”, il bomber che il Palermo aveva aspettato con pazienza, senza escluderlo alla prima difficoltà e diventando il mattatore della squadra Primavera. Esordio in prima squadra nel 2015, altre tre presenze con i grandi in questa stagione, culminata per Nino con il trionfo del Viareggio e con il debutto in Nazionale Under 20 bagnato con un gol. Lasciamo da parte i paragoni con un certo fenomeno argentino che ha avuto da ragazzo problemi di crescita, sarebbe prematuro, ma il talento c’è e il carattere anche. E perché no, il prossimo gioiello del tanto bistrattato calcio italiano potrebbe venire dal paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo… (Guy de Maupassant).

Lorenzo De Carlo Liceo Classico “Andrea da Pontedera”


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