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NOSnews giovedì 12 marzo 2020 ore 10:34

L'invito ai ragazzi, "Scrivete un racconto"

Foto di repertorio

L'amministrazione comunale invita bambini e ragazzi a scrivere un racconto, dovendo stare a casa per l'emergenza coronavirus. Ne uscirà un libro



PORTO AZZURRO — C’è bisogno d’immaginare”: il Comune chiede ai ragazzi di scrivere un racconto. L’assessore alla cultura invita gli studenti alla realizzazione d’un volume tutto per loro, Il clima, certo, non è dei migliori. L’amministrazione comunale di Porto Azzurro, che da tempo si era mossa per cercar di contenere i possibili effetti del coronavirus con una serie di misure restrittive, manifesta comunque la sua vicinanza alle famiglie, ed in particolar modo ai bambini e ai ragazzi.

E lo fa chiedendo loro d’adoperarsi affinché, in una comunione spirituale, possano partecipare tutti assieme al progetto di stesura di un libro, il loro libro: obbedendo all’imperativo “stare in casa”, gli studenti dovranno scrivere e presentare una qualsiasi produzione letteraria (vedi guida in pdf): dare spazio alla fantasia, un po’ come i protagonisti del celebre “Decameron” di Boccaccio.

Il concorso pubblico, non a caso, è stato chiamato Milleidee per un libro: i testi di poesia, narrativa, riflessioni ecc. inviati all’Ufficio Protocollo del Comune entro il 3 Aprile 2020 (alle e-mail protocollo@comuneportoazzurro.li.it e\o fabrizio.grazioso@comune.portoazzurro.li.it) saranno poi scelti per essere pubblicati in un libro (disponibile sull’intero territorio nazionale) che accolga, attraverso il genio, la creatività e l’immaginazione, storie partorite in questo mese d’ “isolamento”.

Apprezzato dal Sindaco Papi e con la condivisione di Preside ed insegnanti, l’invito arriva direttamente da Fabrizio Grazioso, delegato alla cultura:

"Casa, un nome dolce che adeguiamo malvolentieri a questo presente. D’improvviso, e con sgomento, siamo obbligati a riscoprire in lei abitudini d’un tempo ormai lontano. dichiara Grazioso - E mentre fuori, nel mondo, impazza il virus, noi, al di là ďuna finestra, guardiamo il giorno che scompare. Ed eccoci, dunque, alle prese con la cucina, il giardinaggio (chi può), la TV, i compiti e la lettura. In questo momento di “stallo” immagino i bambini, i ragazzi, i maturandi e gli universitari (come il sottoscritto): fermi, reclusi, increduli… ma col cervello in moto. Forse è la prima volta che associamo la scuola ad un sentimento di malinconia, malinconia e nostalgia. Il richiamo del banco, d’un tratto, si fa inebriante: un sogno."

"La letteratura – e in particolare la storia – aggiunge Grazioso - c’insegna che l’umanità, da sempre, ha combattuto col male, con un male che si manifesta (invisibile ed impercettibile) nei morbi, nelle epidemie. Dall’Iliade al Decameron, fino al celeberrimo episodio manzoniano. Appare evidente che l’uomo sia una “specie narrante”: dalla nascita alla morte ciascuno di noi non fa altro che narrare e farsi narrare delle storie, cercando così di dar un senso al mondo e “a noi” nel mondo. La scrittura, poi, trascende la comune realtà: è palliativo, analgesico alla noia, al ristagno. Dalle premesse evidenziate, certi di trovare un riscontro positivo nelle famiglie e negli insegnati, l’Amministrazione Comunale e la Biblioteca “R. Brignetti” propongono a tutti gli studenti un “gioco”, una sfida, un’idea che possa mitigare questo clima surreale: scrivere, narrare, raccontare. L’abbiamo chiamato “Milleidee per un libro”: il nome parla chiaro".

"Ogni bambino/ragazzo di Porto Azzurro, in questo mese d’isolamento, - spiega Grazioso - dovrà elaborare una produzione letteraria (racconto, poesia, riflessione) a tema libero (vedi indicazioni nell’allegato); le stesse, una volta inoltrate all'email del Protocollo, saranno vagliate una ad una (assieme all'editoria che si occuperà della stampa). Il materiale verrà così pubblicato in un libro, un volume che ha lo scopo di raccogliere i pensieri, le emozioni e le fantasticherie dei giovani del paese, di quei giovani, quei bambini rimasti a casa innanzi ad una realtà irreale. Provateci, non costa nulla. Vi farà bene, bene davvero: Abbiamo tanto bisogno d’immaginare!"


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