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fanNOScuola sabato 10 novembre 2018 ore 08:01

Futuri ingegneri al Cerboni

A tu per tu con Giorgia: scelte passate e prospettive future.



PORTOFERRAIO — In una piovosa mattinata di novembre sono stata affascinata dall’esperienza di una studentessa della classe 5A dell’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio dell’ITCG Cerboni. La osservo, è sorridente ma al tempo stesso un pò intimidita, non sa cosa aspettarsi dalla mia richiesta di colloquio. La rassicuro e il clima tra di noi diventa subito cordiale ed empatico. In realtà, ogni giorno, muovendomi tra i corridoi e le aule del Cerboni, incrociando gli sguardi della gioventù che li popola, mi chiedo le intime motivazioni per la scelta di un percorso di studi piuttosto che un altro e le aspirazioni di ciascuno. Solo dando la parola ai diretti interessati posso avere una risposta. L’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio, attivo ormai da molti anni ha visto numeri elevati di studenti che lo hanno scelto per la loro formazione scolastica. Lo reputo un percorso di studi importante, soprattutto in un’epoca come la nostra, contrassegnata dalle ferite fatte al territorio, che diventano ancora più evidenti in occasione di eventi drammatici come quelli vissuti negli ultimi giorni a causa del maltempo che ha colpito tutta Italia. L’Isola d’Elba, luogo da preservare e da rispettare, culla e speranza dei suoi abitanti, ha bisogno di nuove generazione che la amino e la rispettino. La scuola è sicuramente luogo privilegiato per formare questa coscienza e questa consapevolezza.Entro nel vivo della mia curiosità. Chiedo alla mia interlocutrice di darmi qualche dettaglio sulla sua vita. A parte il nome, Giorgia Scotto e la classe che frequenta, la 5A CAT, infatti non so altro.“Ho 19 anni” mi risponde “sono di Marciana Marina”. Le chiedo a che ora è la sveglia per raggiungere la scuola: “Alle 6:30, anche se, da quando ho preso la patente, posso permettermi di partire un po’ più tardi perché mi sposto in macchina”. Sorrido, gli anni della scuola, sono anni di grandi conquiste e la patente sicuramente è la meta ambita da ogni neo maggiorenne. A questo punto le rivolgo una domanda che la costringe a rovistare nei suoi ricordi di bambina e cioè perché abbia scelto di frequentare l’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio dell’ITCG Cerboni. Con la sua risposta vengo catapultata in un intimo menage familiare fatto di legami speciali come quello di una madre e una figlia che sono l’una maestra dell’altra: “Mia madre” mi racconta “ha conseguito il diploma di maturità in Grafica e Comunicazione, ha sempre amato il disegno e mi ha trasmesso questa sua passione. Durante la quinta elementare, quando dovevo fare le proiezioni ortogonali, mia madre mi aiutava e mi spingeva a essere precisa nella realizzazione delle forme e nella scelta dei colori. Questa voglia di precisione me la porto dietro tuttora. Durante il biennio al Cerboni, infatti, ho seguito con molto interesse e piacere le lezioni del Prof. Guidotti, perché durante le sue ore avevo la possibilità di realizzare disegni a mano libera, proprio come facevo con la mia mamma”. E da madre quale sono, io ricordo le immagino felici al tavolino, indecise nella scelta tra il rosa antico e il fucsia. “Nel triennio, poi, ho apprezzato l’uso delle tecnologie e dei laboratori per la realizzazione degli elaborati”. Voglio conferma di ciò che ho colto dalla sua risposta e le chiedo se, come penso, la sua sia stata comunque una scelta personale e libera. Mi risponde di sì. E adesso è il momento di proiettarla in avanti e le chiedo cosa intenda fare dopo il diploma. Tra pochi mesi ci saranno i “temuti” esami di stato, dopodiché il futuro. La sua risposta mi colpisce, non tanto per la scelta (universitaria), quanto per la motivazione (che condivido): “Sono ancora indecisa tra Chimica e Ingegneria. Ciò che mi spinge ad andare avanti è la voglia di sapere come funzionano le cose, di conoscere”. La fame del sapere è insaziabile! Le chiedo di darmi qualche cenno sui suoi cinque anni al Cerboni, sia dal punto di vista umano che didattico. “Dopo il biennio e il positivo impatto con il disegno, nel corso del triennio, ho apprezzato materie come Estimo, Matematica finanziaria e Costruzioni. Ognuna di queste discipline mi ha dato delle conoscenze importanti, per esempio la composizione del terreno, l’economia, le stime di un immobile. Ma la materia che mi è piaciuta di più è stata Costruzioni, l’ho vissuta come un bel “rompicapo” da risolvere. Ho avuto professori comprensivi, disponibili e preparati. La classe non è numerosa e i rapporti tra noi studenti sono sempre stati buoni”. Le chiedo a quali attività extrascolastiche abbia partecipato. “L’alternanza scuola lavoro svolta in prevalenza frequentando studi tecnici, la partecipazione al MADE Expo di Milano” che, mi spiega, è l’acronimo di Milano Architettura Design Edilizia, una fiera internazionale dedicata all’intero processo edilizio. La lascio, allora, proseguire sul suo excursus scolastico e aggiunge “abbiamo anche visitato l’IGM – Istituto Geografico Militare di Firenze”. Infine, le chiedo una riflessione sull’attualità e sull’eterna lotta tra natura e uomo, tra le giuste seppur a volte incomprensibili regole della prima e le continue mancanze dell’altro. Alluvioni e abusivismo, cosa ne pensa una studentessa di un corso di studi che forma i futuri Geometri? La risposta è immediata: “La persona, prima ancora del professionista che rappresenta, deve saper consigliare il cliente sempre alla cosa giusta!”. Ci lasciamo con una sincera stretta di mano. 

Auguri Giorgia e un grande in bocca al lupo per la tua vita!

Intervista realizzata da prof Emanuela De Domenico

ITCG “G.Cerboni”, Portoferraio, Isola d’Elba (LI)


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