terraNOStra giovedì 22 aprile 2021 ore 08:03
L'Isis Foresi nel ricordo di Passannante
Al "Foresi" con l'artista Ulderico Pesce nel ricordo di Passannante, colui che attentò alla vita del re e che fu incarcerato nella Torre del Martello
PORTOFERRAIO — Il progetto del “Foresi”, nell'ambito dei percorsi di educazione civica, si concluderà con l'evento “Ecce Homo: Giovanni Passannante”, in programma il prossimo 14 Maggio. Una proposta, come spiegano dall'Istituto superiore elbano, condivisa dal Comune e da altre realtà del territorio, i cui dettagli verranno comunicati prossimamente.
Insomma, un formidabile impulso è arrivato dalla scuola, attenta al territorio e alla sua storia, per la riscoperta dell'uomo che ha trascorso dieci anni di carcerazione nella Torre del Martello alla Linguella, che per questo è anche conosciuta come Torre Passannante. Dieci anni durissimi, in una cella bassa, stretta e collocata sotto il livello del mare, per aver attentato, senza riuscirci, alla vita di re Umberto I di Savoia nel 1878.
Una storia che non può essere racchiusa in poche righe e di cui gli studenti hanno parlato nell'incontro a distanza (webinar) con il professore e artista lucano Ulderico Pesce.
"Un bell'incontro - commentano dall'Isia Foresi - caratterizzato dalla curiosità intellettuale dei liceali delle scienze umane e dal loro coinvolgimento anche emotivo. Pesce, che ha recitato nel film sull'anarchico Passannante (2011), ha raccontato della scoperta di questo personaggio (diciannovenne, al museo criminologico di Roma, dove è conservatala teca con il suo cranio sotto formalina) e dell'impegno per riportarlo nella sua terra, a Salvia che, a seguito dell'attentato, ha assunto il nome di Savoia di Lucania, tuttora vigente. Rispondendo alla domanda di una studentessa, l'artista ha detto che il suo impegno è motivato anche dal desiderio di stimolare nei giovani la passione e l'interesse, per un loro protagonismo nei diversi campi. Ha raccontato poi delle emozioni provate quando visitò la Torre della Linguella, un’esperienza che gli è entrata nel cuore oltre che nel cervello e ha concluso che “quando un concetto è recepito con il cuore, ti resta dentro e non lo dimentichi più; si diventa produttori culturali e non semplici ripetitori culturali”".
In questi giorni, studenti e docenti lavoreranno per offrire al territorio una serie di attività che consentiranno di interrogarsi sulla vicenda storica e sui suoi significati per il presente.
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