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soNOSolidale sabato 06 giugno 2020 ore 07:10

Appello Unicef nella Giornata dell'Ambiente

Negli ultimi 10 anni, inondazioni, siccità e altri eventi, "Il cambiamento climatico rappresenta la grande minaccia per migliaia di bambini"



ROMA — L'Unicef nella Giornata Mondiale per l’Ambiente ha lanciato un allarme sui profondi cambiamenti che hanno caratterizzato l'ultimo periodo della storia dell'uomo segnando un punto di non ritorno che potrebbe diventare un giro di boa nella concezione del rapporto con la natura.

Il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo, nella ha dichiarato “In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente vogliamo ricordare che 503 milioni di bambini vivono in zone ad altissimo rischio di inondazioni a causa di eventi meteorologici estremi; 160 milioni di bambini vivono in zone con alti livelli di siccità ed entro il 2040 1 bambino su 4 vivrà in zone di estremo stress idrico. 300 milioni di bambini respirano aria tossica e 17 milioni di loro hanno meno di 1 anno di età; 600.000 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno a causa di polmonite e altri problemi respiratori. Il cambiamento climatico rappresenta una grande minaccia che sta mettendo a rischio le vite di migliaia di bambini e le loro famiglie. Negli ultimi 10 anni, inondazioni, siccità e altri eventi meteorologici hanno causato oltre il 90% dei principali disastri naturali. I cambiamenti climatici determinano una crisi dei diritti dei bambini. Solo nel 2019, 8,2 milioni di bambini sono stati sfollati a causa di disastri legati principalmente a eventi meteorologici come inondazioni e intemperie. Uragani, siccità, inondazioni, incendi, sono tutte conseguenze della crisi climatica e ci riguardano tutti perché colpiscono maggiormente i bambini, minacciando la loro salute, istruzione, protezione e sopravvivenza. I bambini sono i principali protagonisti della risposta al cambiamento climatico. È nostra responsabilità agire in modo coordinato e congiunto con governi, istituzioni, società civile, singoli cittadini per trovare soluzioni che possono fare la differenza, come ridurre la vulnerabilità ai disastri, migliorare la gestione delle risorse idriche e garantire che lo sviluppo economico non avvenga a scapito della sostenibilità ambientale”.

Giuseppe De Benedittis


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