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desigNOS domenica 18 febbraio 2018 ore 14:43

Claudia

Essere giovani imprenditori oggi



​SAN MINIATO
 — Claudia è una giovane imprenditrice e nonostante la sua giovane età (26 anni) ha nelle sue mani la gestione dell’azienda di famiglia “Art sposa” che da più di 60 anni produce abiti da sposa e da cerimonia. Interessati dalla singolarità della sua figura professionale abbiamo voluto intervistarla a San Miniato Basso, dove si trova la sede principale della sua attività.     Da quanto tempo dirigi la tua azienda? Sono circa quattro anni.      Inizialmente è stato difficile? Sì, certo! La prima difficoltà è stata proprio il mio inserimento in un sistema già avviato e organizzato che ho dovuto, sin da subito, apprendere e assimilare.        Ti sei mai sentita discriminata nel tuo ruolo, come donna?         Sì, devo dire di aver conosciuto la discriminazione. Ho trovato che ti danno meno credibilità, se sei molto giovane e donna. Nell’imprenditoria i protagonisti sono soprattutto uomini o comunque persone con una maggiore esperienza della mia. Purtroppo in quest’ambiente è molto forte la tendenza al pregiudizio e quando vedono che sei molto giovane e di sesso opposto si fanno delle idee, anche se spesso ingenue.       Come riesci a unire il lavoro di imprenditrice con le esigenze di una giovane ragazza? Diciamo che quando si fa una scelta come questa, le priorità cambiano e viene meno la necessità di coniugare “due diverse vite”. Infatti per fare con successo questo lavoro vi si dovrebbe trovare anche del “divertimento". Ma dirigere è nella mia indole: si hanno degli obiettivi da raggiungere e si cerca di realizzarli meglio possibile.      Data la tua età hai mai avuto timore di non riuscire a sostenere le tue responsabilità? Sì ma credo che sia normale. Chiunque abbia delle responsabilità vedendo i propri limiti, arriva al punto di pensare: “Non ce la posso fare!”        Ti sei mai sentita sola o in difficoltà? Sì, molto spesso. Le responsabilità sono tante e coinvolgono molte persone. Qualsiasi decisione si debba prendere è importantee a volte questo può risultare molto pesante.        Qual è il pensiero che ti porta a reagire in questi momenti difficili? È la soddisfazione di arrivare a poter dire, ogni volta, “Ce l’ho fatta!”. Nei momenti critici penso a quante persone contano su di me e a alla passione che i miei familiari dimostrano ancora oggi e così acquisto la forza e l’entusiasmo per andare avanti.        Chi sono le persone che più ti stanno accanto e ti supportano nel tuo lavoro? Prima di tutto i miei genitori: sono òorp che hanno fondato questa azienda e che sono sempre al mio fianco per aiutarmi nelle decisioni più difficili.        Dove trovi l’ispirazione per nuove idee e progetti? Un po’ dovunque. A cominciare dal principio fondante dell’azienda, ossia il “Made in Italy”. In secondo luogo sono ispirata da quello che mi circonda, dalle tendenze dell’alta moda e, senz’altro, dai suggerimenti e dalle indicazioni delle persone che collaborano con me: è dal loro grande impegno e professionalità che traggo maggiore ispirazione.        Come è, nella quotidianità, fare l’imprenditrice? Beh, è difficile spiegarlo. Ogni giornata è un’incognita. Non c’è un iter lavorativo prefissato; devo occuparmi un po’ di tutto: dalla gestione, alla realizzazione del campionario, alla coordinazione dei negozi esterni. Ogni giorno non è mai uguale. La mia presenza occorre a 360°, su tutto.Cosa ti rende più orgogliosa nel tuo lavoro? Sicuramente il nostro concetto di “made in Italy”. Credo di poter dire che in questo settore artigianale seguire solo le regole del vero “made in Italy” è davvero raro, oggi.

Non volendole sottrarre altro tempo, per lei così prezioso, la ringraziamo per la cordiale disponibilità e ci accordiamo con Claudia per tornare a intervistarla sulle modalità di progettazione e realizzazione dei suoi modelli e sulle prospettive del settore.

Sofia Meini

Classe 3B Liceo Scientifico G.Marconi, S.Miniato (Pisa), Toscana


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