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NOScienza domenica 30 aprile 2017 ore 20:30

Scienza per tutti

Il divulgatore scientifico, ponte tra due mondi.



NAVACCHIO — Se leggiamo una rivista scientifica, a meno di non essere assai esperti dell'argomento, sarà difficile comprendere completamente i vari articoli, per il linguaggio tecnico e per le conoscenze specialistiche necessarie. Serve dunque qualcuno che possa fare da “ponte” tra gli scienziati e la gente comune. È questo il ruolo di Monia Badalamenti, scrittrice e giornalista che si occupa da anni anche di sanità e cultura scientifica e che NOS ha incontrato all'interno del Polo Tecnologico di Navacchio, vicino Cascina. La direttrice di TeleGalileo, emittente dedicata appunto alla divulgazione scientifica, ha illustrato la sua “mission”, presentandoci questo mondo, reso noto negli ultimi anni da Piero e Alberto Angela e facendone capire la sua fondamentale importanza. Non è affatto facile infatti comunicare al grande pubblico i grandi concetti o le nuove scoperte della scienza con parole semplici. I principali campi d'azione? La ricerca personale, innanzi tutto, effettuata nella scienza, nella medicina, nella tecnologia e nell’ambiente. Una volta individuato l'argomento, qual è il modus operandi? La base per tutti in generale è quella del giornalismo canonico: innanzi tutto la famosa "antica" regola delle cinque W (dall'inglese Who (chi?), What (che cosa?), When (quando?), Where (dove?), Why (perché?) quanto mai fondamentale. Si continua poi con la selezione delle fonti, che possono essere riviste specializzate, comunicati di centri di ricerca o di agenzie stampa ovvero semplici segnalazioni da parte degli esperti. Non basta però una “soffiata”: le fonti devono essere assolutamente verificate per assicurare l'autenticità delle notizie, altrimenti si rischia di incorrere in clamorosi scivoloni che, come ha ricordato la dottoressa, possono compromettere la credibilità del giornalista. Impegno e serietà: ecco le parole chiave. Soprattutto in ambito medico il divulgatore scientifico deve adoperare molta cautela. Le linee guida della deontologia professionale, su cui la giornalista ha insistito durante l’incontro, sono chiare: rispettare sempre la dignità del malato, non fare sensazionalismo, che potrebbe infondere false speranze (esempio, cura miracolosa per i tumori) e non citare mai i nomi dei farmaci per pubblicizzarli, ma essere quanto mai celeri nell’avvertire i lettori in caso di ritiro dal mercato, se scoperti dannosi. In ogni caso, ma soprattutto se si tratta di argomenti dibattuti come ad esempio i vaccini, il divulgatore scientifico non deve mai dimenticarsi di riportare il maggior numero possibile di opinioni e dati, non riportando i fatti nudi e crudi, ma fornendo degli strumenti al lettore per costruire la propria opinione in uno stile semplice ma accattivante, conciso ma efficace. Equilibrio, precisione, apertura mentale, chiarezza, affidabilità, queste devono essere le caratteristiche di un bravo giornalista e divulgatore scientifico. Le sue responsabilità sociali sono forti e il grande pubblico merita di essere informato correttamente. 

Lorenzo De Carlo 

4A  XXV Aprile Liceo Classico, Pontedera 


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