NOSnews venerdì 30 novembre 2018 ore 23:19
Sicurezza nelle Scuole 2018
Uno docente che prepara gli studenti-docenti peer to peer
PISA — il 22 Novembre Giornata Nazionale della Sicurezza l'Istituto Italiano per la Sicurezza ha organizzato in collaborazione con la Direzione dell'ITIS DaVinci-Fascetti di Pisa un convegno con la finalità di tirare le fila dell'attività di peer to peer Safety education svolta l'anno scolastico precedente. Il prof Angelo Pisaniello è uno dei docenti che hanno formato gli studenti dell'ITIS e del Russoli, i quali poi, a loro volta sono diventati formatori di studenti delle scuole medie. Quest'ultimi o almeno i più preparati fra quelli sono riusciti a essere tutor di bambini delle scuole elementari.
Abbiamo chiesto al prof Pisaniello se questa metodologia possa diventare efficace per lo sviluppo della cultura della sicurezza nel nostro paese e se, con la Peer Safety Education praticata da ormai tre anni, abbia ravvisato dei positivi cambiamenti nei suoi studenti – tutor. La risposta è stata subito affermativa: nonostante le sue iniziali incertezze il docente ha dichiarato di essere stato ben presto colpito dall’entusiasmo e dalla voglia dei ragazzi nel cimentarsi in questo compito e che la stessa energia aha trovato nei piccoli discenti quando diventano docenti di bambini ancora più piccoli.
Il prof ha rilevato che gli adulti evitano i docenti, mentre invece si avvicinavano incuriositi e attenti ai ragazzi e che la maturazione acquisita da tutti gli studenti delle superiori, rapportandosi sia con i bambini, sia con gli adulti, li ha portati ad acquisire un'ottima padronanza di linguaggio e una evidente maturazione per l'attività di relazione.
Il prof Pisaniello ha poi tenuto a sottolineare che tutti i ragazzi che hanno partecipato al progetto di peer safety education hanno acquisito varie skills trasversali quali: lavorare in team; pensare e sviluppare un’idea; confrontarsi tra loro; parlare in pubblico adeguandosi alle esigenze comunicative delle diverse occasioni; gestire e modulare le emozioni e le più svariate situazioni in contesti diversi. Queste sono soft skills, ha rilevato, non riusciremmo a svilupparle in una normale attività didattica.
Elisa Gini
DAMS, UNIFI, Firenze
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