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NOSnews giovedì 13 febbraio 2020 ore 18:46

Ricordo e memoria sul confine della nostra storia

Il viaggio degli studenti toscani tra le foibe ed i campi di concentramento è un itinerario sulle orme delle minoranze tra le grandi guerre



TRIESTE — Un percorso di ricerca e condivisione pizzicando le corde delle emozioni, è anche questo il senso del viaggio sul confine orientale che cinquanta studenti toscani e venticinque insegnanti hanno intrapreso con la Regione Toscana. Una staffetta delle testimonianze negli anni '40 del Novecento per tramandare gli effetti della guerra e l''orrore vissuto da chi è morto, per mano dei comunisti o dei nazi fascisti, e non lo ha potuto raccontare. Un viaggio in cui si incrociano Foibe e Lager, morti sotto un regime fascista o comunista, figli della medesima guerra. 

Il Magazzino 18 al Porto Vecchio di Trieste è un deposito di grandi dimensioni che raccoglie oggetti di uso comune e testimonia l'esodo dal confine degli istriani giuliano dalmati. Un dramma vissuto da una intera generazione che ha dovuto abbandonare la terra e le proprie radici, in molti rimettendoci la vita trucidati nelle Foibe. Esuli dispersi in varie città d'Italia e nel mondo, perseguitati tra la fine del secondo conflitto mondiale e ben oltre il dopo guerra. La Risiera di San Sabba alla Muggia sul versante sloveno della città è uno stabilimento di fine '800 nato per la pilatura del riso e trasformato dai nazisti in campo di prigionia nel 1943. Un Lager, oggi monumento nazionale, dove le persone sono diventate corpi da stipare, condannati a morire. 

La città di Trieste diventa un ponte per ripercorrere le date significative del Novecento ed analizzare i dati con la voce dei protagonisti e delle seconde generazioni. I ragazzi in punta di piedi superano la propaganda ed è spolverando le masserizie del Magazzino 18 che prendono forma i contorni di scene di vita quotidiana, interrotta bruscamente. L'ansia per gli italiani di confine nel dover prendere una decisione che segnerà per sempre la propria vita e quella degli affetti più cari. Chiavi di casa girate in una toppa destinata a non riaprirsi. Realizzare in un istante che il passato è già non avere più tempo e ne servirà altro per andare avanti. 

Il Magazzino 18 è una persiana rotta, una tazzina scheggiata, uno specchio infranto per la fretta o per la rabbia, per la violenza di non essere più umani. I ragazzi si avvicinano, si guardano ed osservano ciò che resta ma soprattutto ascoltano. 

La vice presidente della Regione Toscana, Monica Barni, ripercorre le fasi del percorso che ha accompagnato i ragazzi a Bassovizza, Trieste, Fiume, attraverso la summer school ed i laboratori di giornalismo "Oggi i nostri ragazzi hanno tutti gli strumenti didattici per comprendere le storie di confine e più di noi hanno un linguaggio che sfrutta i nuovi canali mediatici, ad iniziare dai social, e possono trasferire ricordi e memorie alle nuove generazioni". 

La Risiera di San Sabba, al polo opposto di Trieste presso la Muggia, sembra agli antipodi della storia ma di sudore, lacrime e sangue sono intrise in egual modo le pietre della vecchia fabbrica in mattoni rossi che accoglie i ragazzi. "Cella della morte" fa paura da leggere sull'entrata ed il buio aumenta pensando che la scritta che ora c'è, un tempo non c'era, anzi era qualcosa che non si poteva e doveva sapere in quel preciso momento della nostra storia. Ma dopo si. Dopo, si deve. 

Il dovere di sapere, questa è la reazione che spinge gli studenti toscani a prendere appunti sui taccuini e sui post, a scattare foto e girare video. Per fermare e trattenere ricordi e memorie da condividere. 

Le scuole che hanno partecipato al viaggio arrivano da tutte e dieci le province toscane, con almeno due studenti (in genere di quarta o quinta) e un professore per ciascuna: dalla provincia di Arezzo il liceo Giovanni da San Giovanni di San Giovanni Valdarno, da Firenze l’Itis Galilei, l’Iis Sassetti-Peruzzi, il liceo scientifico Rodolico e l’Ipsar Saffi, l’Iis Chino Chini di Borgo San Lorenzo, il liceo scientifico Il Pontormo e l’Itg Brunelleschi di Empoli, l’Isis Galileo Galilei di Scandicci e l’Iiss Calamandrei di Sesto Fiorentino, da Grosseto il Polo liceale Aldi e l’Iis Leopoldo II di Lorena, da Livorno l’Itis Galileo Galilei e l’Isis Raffaello Foresi di Porto Ferraio, da Lucca l’Isi Sandro Pertini e l’Iis Carrara-Nottolini-Busdraghi, da Massa Carrara l’Iis Barsanti, da Pisa l’Iis Da Vinci Fascetti e l’Iis Santoni, da Pistoia l’Itis Marchi Forti di Monsummano Terme, da Prato l’Iteps Dagomari e l’Its Buzzi, da Siena l’Istituto tecnico agrario Ricasoli e il liceo scientifico Galileo Galilei.


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